L’istruzione nel paese è ormai finita. Perché il maestro non c’è più. Non ha valore. Non ha reputazione. Non importa. Non ha autorità! O è il burattino dei genitori o lo zimbello dello studente. O è vittima del mobbing di un top manager incompetente oppure è un giocatore vittima trascinato nella palude della politica. Oppure il risultato di un’intesa commerciale! L’insegnante è morto. Siamo in un Paese dove la preferenza non è per chi insegna, ma per chi dice ok, chi dice quello che vuole sentirsi dire, chi critica ogni angolo, chi non lascia nulla di intentato, chi lusinga l’ego dei genitori e il sedere del bambino , e che alzano il sipario sul teatro privato di tuo figlio. Come se non bastasse il nostro livello sempre più dequalificato, c’è anche il danno causato alla società da tanti stranieri reclutati dall’esterno… La gente ha rinunciato a dare un’istruzione ai bambini, è arrivata al punto di mandare i bambini a scuola e studia in sicurezza senza problemi. Può esserci gente istruita in un Paese dove l’insegnamento è calpestato? Un bambino i cui genitori non si preoccupano diventa un uomo solo a scuola? È richiesta una qualifica in un Paese in cui l’istruzione è stata trasformata in impresa? Possono gli educatori idealisti e buoni vivere in un luogo in cui gli educatori sono esposti a ogni tipo di ingiustizia e violenza? Valori come la semplicità e la qualità, che sono le condizioni più basilari della civiltà, vengono alla ribalta nelle scuole che i genitori hanno trasformato in una piattaforma di spettacolo? Può esserci giustizia e appartenenza in società in cui non vengono fornite istruzione e pari opportunità? Quindi, ad oggi, dopo questa notizia, quanti insegnanti proteggeranno i loro principi, quanti continueranno senza timore che succeda loro qualcosa di brutto, quanti si stancheranno, quanti penseranno di lasciare il Paese, quanti si arrenderanno , quanti rimarranno qui in queste condizioni? Ammettiamolo, quanti di noi credono di poter creare un futuro felice e giusto per i nostri figli in questa società, quanti di noi si sforzano di dare giustizia a chi ha ragione, quanti di noi chiamano giusto ciò che è giusto e ciò che è giusto sbagliato, e quanti di noi continuano a nascondere la testa sotto la sabbia e ad affogare in una letteratura serpeggiante che non mi tocca… Il maestro è morto. Lo studente è in fuga. Il genitore è nei guai o è agli estremi. La società dorme. Guarite presto tutti. Possa Dio avere pietà del nostro insegnante. Che Dio dia pazienza a coloro che sono rimasti indietro.

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di Impressive_Gur_4576

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